Il poeta di Piedimulera è morto a Domodossola nel 1992. I versi gli cantavano dentro, quasi leggesse le note di uno spartito, nel silenzio della sua solitudine. Pubblicò oltre trenta volumi di liriche fresche e genuine, con le quali vinse centinaia di premi letterari.
“Una vita per la poesia” si potrebbe titolare questo ricordo di Walter Alberisio - nato a Piedimulera nel 1931 e morto prematuramente a Domodossola, dov’era ricoverato all’ospedale S. Biagio, nel 1992 – perché meglio invita a capire un uomo che fu poeta per “vocazione”, il quale da autodidatta forgiò da sé i propri “strumenti” e in funzione della sua “passione” predispose, con metodica, quasi monastica disciplina, la sua vita. Rinunciò a tutto: a costruirsi una famiglia, a coltivare amicizie al di fuori del mondo letterario, a divertirsi: anzi, tutto il suo tempo libero lo dedicò unicamente per perseguire questa sua grande predisposizione. Tant’è che i versi gli cantavano dentro, quasi leggesse le note di uno spartito, nel silenzio della sua solitudine.